UN MEETING A META’

Se abbiamo buona memoria non è la prima volta che i cronometristi disertino una manifestazione di atletica, ma che questo succeda ad Abbadia San Salvatore, amena ma lontanissima località montana, è preoccupante. Michael Mazzantini si era organizzato per portare una decina di cadetti e cadette a gareggiare sull’Amiata, anche per provare la pista che a breve riceverà la Finale Nazionale del Trofeo Coni e una delle finali nazionali del CDS allievi/e, ma hanno potuto gareggiare solo i saltatori anche se con numerosi primati personali.

Si inizia con il salto con l’asta dove scende in pedana Simone Miele. E’ alla seconda gara della sua vita sportiva nella specialità. La prima era stato un approccio con m. 1.80, ora è andato molto meglio: 2,00 metri alla prima, 2,10 ancora alla prima e m. 2,20 alla seconda che sarà il prossimo obiettivo da superare. Molto più esperta Margherita Bonicoli che ha vestito la maglietta rossa della rappresentativa regionale in quel di Parma. Inizia a saltare a m. 2,30 superati al terzo tentativo; molto meglio il primo a 2,40, ma si fermerà qui facendo tre nulli nel tentativo di eguagliare il suo PB. Un esperienza comunque utile per il futuro.

Si passa poi all’attigua pedana del salto in lungo che in passato ha regalato tante buone notizie, ben accolte dalle tre nostre rappresentanti. L’eclettica Vittoria Trumpy rimane in testa alla classifica nei primi due salti stabilendo subito con 4,58 il suo PB ma poi dovrà abbassare la testa alla romana Grezio De Filippis e accontentarsi del secondo posto. Ci prova anche la velocista Giulia Del Papa, sarà quarta con 4,45 fatto al primo salto (PP prec. 4,27) mentre chiuderà la fila come 12esima Rebecca Cavagnaro con m. 3,34. Non faceva il lungo dal 2016 quando fece 2.30.

La pedana del lungo, e l’aria più rarefatta delle piste a livello del mare, permette due record anche ai due maschietti che avrebbero voluto essere protagonisti ma hanno dovuto abbassare la testa davanti al cecinese Davide Felicetti capace di un miglior salto di m. 5.90. Iacopo Storai si sente carico, forse anche troppo, fa un nullo al primo salto, fa il primato personale di 5,72 al secondo (aveva 5,66) e fa altri due nulli dovendosi accontentare della seconda piazza. Ritornato in pedana dopo la lunghissima sosta dovuta al problema muscolare dopo l’alto a Grosseto di diversi mesi fa, Edoardo Borchi sarà terzo con il PB di 5,39 (aveva 5,30) risultato di una buona serie di salti: 5,24 – 5,39 – 5,25 – 5.28. La buona notizia è comunque che sembra guarito bene.

Ben quattro gli atleti schierati da Michael nel salto in alto, gara vinta dal locale Valerio Giuliano, nome che a Livorno suona molto bene grazie al fratello mezzofondista. Sarà secondo e molto vicino al suo PB Giovanni Tascini con 1,58. La sua successione di salti sarà 1,45, 1,50 (alla seconda), 1,53 (alla terza), 1,56 (alla seconda) e 1,58 (alla terza), quasi una esercitazione di salti. Abbastanza deludente Matteo Sormani approdato recentemente a 1,56 ma che sarà malinconicamente terzo con 1,40. Nella norma, sesto, Francesco Nicolardi con 1,35 e ottavo nel suo esordio Osvaldo Fabbri anche lui con 1,35. Al nonno Carlo Bartolini rimarrà probabilmente una pia speranza di vederlo nelle specialità di corsa dove lui primeggiava a metà del secolo scorso.

B.G.

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