UN BRONZO INASPETTATO AGLI ITALIANI DI MULTIPLE

Con i campionati Italiani di prove multiple disputatisi a Padova il 2 e 3 Marzo si chiudono le gare indoor della stagione 2024. Si chiudono bene per i nostri colori perché Francesco Mattolini, molto emozionato insieme al sottoscritto, porta a casa un terzo posto inaspettato ma meritato. Ne parliamo più sotto, prima andiamo in ordine di gara.

La prima giornata Margherita Milani si presentava, in forma,  alla partenza della prima gara, i 60 ostacoli, del campionato junior femminile. E’ al primo anno di categoria e quindi il suo settimo posto è di buon auspicio anche se rimane l’amaro in bocca perché a soli 58 punti dal podio. Elaborando meglio e per tempo la classifica gara dopo gara, forse, avremmo potuto fare di più. Uso il plurale anche se gran parte della colpa è mia in quanto davo per scontato che la posizione sarebbe stata più o meno quella ed invece, alla fine, ti accorgi che si poteva sperare in qualcosa di più magari nel salto in alto che, tra l’altro, “paga” bene. Andiamo in ordine.

Nei 60 hs un ottimo 9.41 che costituisce il primo pb, a seguire la gara forse da affrontare diversamente perché 1.50 è il minimo che possa fare, anche se giustificato dal cambiamento di tecnica che sta facendo da questo inverno. Il peso, come gli altri lanci, sono il punto dolente e con 8.67, pur essendo il suo personale, si prendono pochi punti. Siamo quindi al salto in lungo dove si registra la sua miglior prestazione sia come andamento di gara (1° 5.22 – 2° 5.27) che come record personale con 5.55. Chiude con gli 800 in un discreto 2.32.15 senza forzare, mentre era il caso di tentare il pb a 2.29.54 per arrivare, forse, al terzo gradino del podio. Punteggio finale di 3.271 che costituisce, anch’esso, il suo record.

Il secondo giorno inizia la sua avventura al primo anno da allievo Nicola Tiradritti che si comporta molto bene facendo tre record nelle singole prove e quello del punteggio finale (p. 3149). Il suo esordio sui 60 hs era legato ad un cambiamento pazzoide fatto da me una settimana prima della gara, ovvero affrontare il primo ostacolo con sette passi. Per chi si intende sa che tutti ne fanno otto e solo alcuni campioni corrono in sette passi; poi non si stravolge lo schema motorio a pochi giorni dalla gara, del resto faceva nove passi e con otto non si trovava, ci abbiamo provato, è andata bene. Lui era convinto ed in gara si è comportato bene facendo il suo pb con 8.72. Nel lungo fa un buon 6.15 e superare sempre i 6 mt., come ormai fa normalmente, non è da poco. E’ la volta del peso dove arriva il secondo pb con 9.78. Nel salto in alto il suo 1.67 non lo ha soddisfatto ma, del resto, non si possono fare salti sempre diversi ad ogni misura e quindi, pasticciare, non fa fare bene la gara. Conclude con un 1000 mt in 2.53.49 che è il suo terzo pb. Corre con intelligenza andando in progressione e riprendendo un po’ di avversari che, per lui, sono tali più sul piano fisico che non atletico infatti in molti, soprattutto almeno i primi cinque, lo preoccupano perché li vede alti, e lo sono di circa 20 cm, forti e dotati. Tempo al tempo e dove non arriverà la struttura, però deve ancora crescere, arriverà la tecnica e la volontà, e questa non gli manca.

Il secondo giorno chiude la sua due giorni Francesco Mattolini che, come scritto in apertura, gode di un terzo posto italiano sperato ma inaspettato, infatti dalle prime gare non ci si poteva pensare ed invece le multiple sono dannate perché i conti si fanno alla fine e bisogna pazientare, avere fiducia in se stessi sapendo che alcune gare sono top ed altre un po’ meno. La gioia finale è incontenibile come quella della sera prima quando, nell’alto, ha fatto il suo miglior pb con 1.85. Era tempo che lo avvicinava ma ogni volta rimaneva con l’amaro in bocca, questa volta il dolce è stato zuccherino tant’è che ha sfiorato l’1.88 consapevole che è nelle sue corde. Ma andiamo con ordine. Nella prima gara i 60 mt ottiene un tempo (7.45) ordinario, ma la mattina, come prima gara, non è facile correre velocissimi. Nel lungo torna il sorriso perché con 6.47, suo precedente record, praticamente eguaglia il suo pb di 6.48. Nel peso altro pb eguagliato con 11.00 mt anche se migliorando il finale può sperare di superare questa soglia. Si avvia al termine la prima giornata con il salto in alto di cui si è scritto in precedenza, da aggiungere solo che la gara è stato un crescendo rossiniano perché è cominciata in sordina a 1.64 e niente faceva presagire il dopo quando il “Francesco urlo” (come lo ha chiamato lo speaker) si è scatenato. Durante il ritorno in albergo e a cena, non si capacita del risultato tanta è la felicità nell’averlo ottenuto. La seconda giornata inizia con i 60 hs che, come per i piani, non porta il record ma la prestazione è buona ed il tempo di 8.57 gli procura ben 843 punti massimo punteggio delle singole gare. Seguirà l’asta, una gara per lui dagli esiti sempre incerti specie dopo che ha cambiato la rincorsa d’accordo con me e, soprattutto, con coach Giusti. Invece è “in palla” e finisce con uguagliare il suo pb a 3.60, Con la misura successiva (3.70) non si comporta bene perché, alla prima prova, si ferma quando è troppo tardi perché l’asta è già in buca, con il secondo tentativo stacca ma rimane appeso e quindi provare il pb con un solo salto è ardua. Si presenta terzo in classifica alla gara finale, i mt 1000, ma il quarto ha solo 4 punti in meno e quindi la gara va impostata sia sul ritmo che sull’avversario. Il ritmo, per evitare di andare tropo piano e favorire gli avversari, ma tale da consentire le volate finali tipiche di Francesco. Così è stato, bravo e intelligente nel ritmo e nel controllo del diretto avversario che gli si incolla dietro e così resta fino a quando Francesco spara il suo finale e all’altro non resta che guardare.

Dopo il podio un abbraccio tra coach e atleta finisce in un pianto dirotto di entrambi per la gioia e per scaricare la tensione di due giornate sempre sul filo del rasoio, ma se vuoi essere in cima, agli italiani è così.

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