SALUTI DA MATERA

Non sai cos’è l’Atletica Livorno finché non partecipi ad una finale nazionale del CDS. E partecipare non significa solo portare punteggi in qualche gara: vuol dire sostenere con tutte le forze la nostra causa, assistere tecnicamente ed emotivamente chi scende in campo, dimostrare un tifo sfegatato… sentirsi, ora come mai in nessun altro momento, un gruppo. È a Matera, bella cartolina pittoresca quanto irraggiungibile, che il cuore di ciascuno si tinge davvero dei colori bianco e verde.

Difficile definirla una trasferta convenzionale: vuoi per le decine di ore di viaggio in pullman, vuoi per il fatto di dormire in tanti piccoli B&B e mangiare in ristoranti sparsi per il centro. Il grande gruppo si disgregava in tanti piccoli, salvo poi riunirsi alla prima occasione: durante i pasti, in Via del Corso nelle gremite serate materane, e naturalmente al campo di gara. Per i due giorni della manifestazione, il Duni è stato invaso dal piacevole frastuono delle nostre trombette.

Ciascun atleta ha ricevuto il tifo e la considerazione che meritava. Mancava la punta di diamante Nicola Vizzoni, molti dei nostri erano impossibilitati, acciaccati, in calo di forma. Ne siamo usciti con una squadra giovane e combattiva: addirittura tre gli allievi tra le nuove leve. Hanno lottato fieramente nelle posizioni di rincalzo, i giovani Fabio Barattini, Andrea Picchi ed Alessio Mannucci. Fabio manca di un solo secondo il fresco personale sui cinque kilometri di marcia – 23:49.57 contro il 23:48.69 della settimana prima. Quando taglia per undicesimo il traguardo, la sua faccia stravolta è il simbolo di un atleta che ha dato tutto. Non è arrivato troppo più avanti l’amico, allenatore e compagno di squadra Giorgio Favati. Uno dei tanti capisaldi del gruppo, Giorgio fa settimo al termine di una buona progressione; 23:06.45 è di gran lunga il miglior crono della stagione.

Promesse del settore lanci, Andrea ed Alessio hanno dovuto fare i conti con un sostanziale irrobustimento dei loro attrezzi: per loro, l’approccio ad una finale di società assoluta è stato anche più difficile. In linea con le aspettative il 57.54 di Andrea nel giavellotto, che gli vale il settimo posto. Più ostica la prima esperienza di Alessio con il disco da due kg: proprio non è riuscito a trovare la quadratura del cerchio, uscendone con un modesto 28.05. Alessio non centra la finale neanche nel peso, ma qui si rifà e pure con gli interessi: un esordio a 13.14 (10°) è un ottimo risultato che fa ben sperare per il futuro.

Da giovani non ancora maggiorenni a pilastri di consumata esperienza. Due le vittorie bianco verdi a Matera, ed una di queste è opera del capitano Andrea Lemmi. Letteralmente ultimo atleta a gareggiare, quando ormai premevano le premiazioni finali, Andrea fa della sua regolarità l’arma vincente. Nel salto in alto fa 2.17 come Andrea Bettinelli, che paga quattro errori alle quote precedenti. Chiamati a raccolta tutti i bianco verdi presso la pedana, regala un primo tentativo molto bello a 2.19, fallito per un’inezia. In gara c’era anche Filippo Lari, che prima rischia l’eliminazione alla quota di apertura (1.97) e poi fa percorso netto fino ai 2.09, che valica alla prima con un salto elegante. Per lui un quarto posto di prestigio.

L’altro successo, ancora la domenica, è di Joao Bussotti sugli 800 metri. A molti sarà sembrato un affare scontato, e vi capisco. Ma io Joao l’ho visto soffrire dai dolori a caviglia e polpaccio nell’allenamento del sabato, e vi assicuro di essermi davvero stupito quando ha agguantato con tutta la grinta possibile Bizzotto ed Elliasmine che erano in fuga per la vittoria – 1:52.02 il tempo di una gara tattica. E ancora ho avuto la conferma, come s’era scritto qualche tempo fa, che “Joao è un grande”.SONY DSC

SONY DSC Nella premiata ditta del settore mezzofondo, non solo Bussotti: impossibile dimenticarsi dei gemelli Dini. Samuele non doveva neppure partecipare, impegnato com’era nella preparazione della prossima stagione. E invece ha risposto alla chiamata, partendo a fianco del fratello nella gara dei 5000 metri. Il ritmo del vincitore Rukundo non era impossibile, ma le fatiche di tutta una stagione si sono fatte sentire. Lorenzo perde il confronto diretto con Ala Zoghlami ma è comunque da podio (14:14.18). Nel tentativo di riacciuffare Chiarelli, Samuele – 14:25.65, settimo – chiede un po’ troppo al suo fisico e ne esce con uno stiramento al polpaccio, per fortuna leggero. Il giorno prima, Lorenzo aveva guidato a lungo i 1500 e in grande stile, per poi cedere ad altri le prime tre posizioni nel finale (3:49.83). Pochi minuti dopo, era stato Luca Lemmi la vittima sacrificale di una gara tattica sui 3000 siepi. Quando i gemelli Zoghlami hanno preso la testa, Luca ha stretto i denti, finendo settimo con un dignitoso 9:21.97.SONY DSC

7_02_10_2015Di tutti i bianco verdi della spedizione, Marco Landi è quello che ha saputo chiudere la stagione al massimo della forma. Che fosse un grande interprete dei 400 metri lo si era già capito col 47.78 del memorial Calderini. A Matera scende per la seconda volta sotto i 48 secondi, ed è secondo dietro il forte aeronauta Francesco Cappellin (47.84 contro 47.21). Dalla parte di Marco c’è la rara abilità nel gestire alla perfezione lo sforzo durante la gara. Se è costretto un po’ a rincorrere nei 200 metri – sesto in 21.96 – venendo fuori nel lanciato, è nella staffetta 4×400 che compie un vero e proprio capolavoro. Ci avevano pensato Nicholas Tori, Andrea ed Alessandro Bacci a dargli il cambio in posizione di lancio, dopo tre frazioni sempre più forti ed in progressivo recupero. E dal terzo posto della partenza, Marco incanta i compagni di squadra con un giro di pista magistrale. I frazionisti di Bergamo e dell’Atletica Futura non reggono il confronto: mangiati secondi su secondi, vinciamo la prima serie in 3:18.73 e finiamo quarti assoluti. Il record societario è ad un passo: 3:18.64. Bravi, ragazzi!

D’altra parte, la tradizione delle staffette per l’Atletica Livorno ha radici profonde. Anche con un risultato non eccezionale – 43.33, undicesimi – Andrea Foresi ed ancora Nicholas, Andrea Bacci ed Alessandro sfoggiano cambi perfetti nella 4×100. Dopo tante prove multiple, per una volta Andrea Foresi si gode il lusso di coprire un solo quarto di gara… Quanto all’altro Andrea, oltre alle due apparizioni di squadra, si prende un discreto quinto posto individuale nei 400 ostacoli (54.56).SONY DSC

SONY DSCSplendide conferme nel lungo e nel triplo arrivano dai saltatori Tommaso Pistolesi e Gianmarco Carlà, entrambi promossi finalisti nelle rispettive gare. I due approfittano di ogni cosa, dalle “clap” richieste ai sostenitori alle folate di vento favorevole, per conquistare i centimetri decisivi. Tommaso è stupendo quarto con 6.81 (in sette centimetri se ne mette dietro tre); Gianmarco ottavo con un 14.02 figlio di uno stacco al di fuori del bianco della pedana. Infine, solo l’ultimo lancio di qualifica salva in extremis la gara di Matteo Crivelli, fino ad allora segnata da due nulli. Con il martello scagliato a 44.47, il risultato modesto non gli vale purtroppo la qualifica. Peccato per Matteo (11°), che con un personale di 52.40 poteva puntare a qualcosa di più.

Insomma, per l’Atletica Livorno tanti buoni risultati che allo spoglio dei punteggi restituiscono un ragguardevole quinto posto (65). Mica male, visto che al termine della prima giornata vedevamo la coda della classifica ad un solo punto di distanza! Allora guidavano la graduatoria le Fiamme Gialle Simoni, che alla fine dei giochi hanno fatto quarte, pur se con il nostro stesso punteggio. In situazioni più favorevoli, sarebbe stato lecito puntare a qualcosa di più. Ma chi potrebbe sentire rammarico in una squadra che ha dimostrato di essere unita, competitiva, di saper dare il massimo? I festeggiamenti non sono stati l’ultimo atto di un week-end lunghissimo, ma di certo il più significativo. Nel lungo viaggio verso Livorno, ho pensato più volte alla fortuna di aver preso parte ad una trasferta del genere.

A tutti i bianco verdi vi dico: cari saluti da Matera!

Gianmarco Lazzeri

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