GUBBIADE


7_16_3_2017L’imbucato
– Immaginatevi una cerimonia in grande stile, con tanto di balletti e sbandieratori medievali, al calar del sole nel centro storico di Gubbio. In mezzo alla piazza, un braciere pronto ad accogliere il fuoco dei Campionati. Gare individuali e di squadra, a staffetta e per rappresentative… La Festa del Cross raccogliere un po’ di tutto e proprio per questo può permettersi di salutare le migliaia di partecipanti con spettacoli di tal fatta. Dalla scalinata del Palazzo comunale scendono le rappresentative regionali e si pronunciano giuramenti, a parlare sono i pezzi grossi. Dulcis in fundo, compare un raggiante Fabrizio Donato nell’inedita veste di tedoforo. La luce della fiaccola illumina la piazza in uno dei momenti più intensi della serata.

Tutto molto bello… Non fosse che, guardando più attentamente in cima a quelle scale, notereste un ometto dall’aspetto familiare. Solo allora uno dei nostri urla: Guardate il Gassani! E sopra l’immancabile giubbotto marrone, finalmente riconoscete – o vi decidete a riconoscere – la faccia pacata del mitico Gianfranco. Assieme al sindaco, ai poliziotti, a Stefano Baldini e a Fabrizio Donato. Talmente tranquillo da non insospettire nessuno. Per scatenarsi, avrebbe aspettato la cena!

Vecchio spettacolo, nuovi spettatori – Niente di nuovo dal nostro storico accompagnatore, che quest’anno ha dato prova di essere in gran forma. Un collante che ha tenuto assieme a suon di risate un gruppo mai come quest’anno rimpinguato dalle nuove leve. Prontamente smentito chi temeva il rischio replay nella stessa location del 2016. Il Teatro romano sarà anche lo stesso, ma la commedia andata in scena non poteva essere più diversa. Cambiano molti dei personaggi: emblematica la squadra assoluta maschile, una cinquina inedita che rimpiazza quella dello scorso anno – tre dei quali sono in bianco verde appena da gennaio! Bontà dell’Ufficio turistico di Gubbio, cambia pure la sistemazione: una bettola che ci accoglie a una manciata di kilometri dal campo gara – molti di più sono gli anni che la separano dalla modernità!

2_16_3_2017Cercasi testimone… per una staffetta – Prima che l’Hotel Emma offrisse a tutti il meritato riposo, un intrepido quartetto andava a giocarsi le sue carte nella prova a staffetta. Dario Guidi, Mauro Giuliano , Raffaele Poletti ed Alessio Ristori. La formazione – con permutazioni nell’ordine – è la stessa dei Regionali di Lucca. Eravamo arrivati secondi, ma incuranti del regolamento più permissivo stavamo già pensando al pezzo forte della stagione. L’istinto bianco verde per le gare con il testimone (anche se a battimano) non ha tradito. Settimi, quando la somma dei singoli valori ci dava almeno per noni.

Subito in avvio, la prestazione magistrale di Dario. Prendendo bene le misure sui due km di percorso consegna a Giuliano le responsabilità del sesto posto. Correre a 15 anni in mezzo agli junior non è mai facile, soprattutto se si dà il proprio meglio nel mezzofondo veloce. Il giovane senese comunque resiste, riappropriandosi della decima piazza proprio in zona cambio. La testa della corsa è ancora molto vicina. Raffaele ne recupera due accodandosi al gruppetto dell’Atletica Feltre che presidia la quinta posizione. Per timore di pagare lo sforzo (qualche volta gli succede) scioglie le riserve soltanto all’ultimo giro, registrando tuttavia uno dei migliori tempi. Alessio si mangia fin da subito il povero rappresentante della Sacmi Imola tenendo a tiro per quasi tutta la frazione il luccicante miraggio dell’Atletica Riccardi. Sul rettilineo del traguardo si volta (fosse mai…) per concludere poi a braccia alzate.

Il debuttante – Per una volta, doveva partire più piano! Giorgio Gori impara all’esordio italiano la dura legge delle campestri nazionali. Al primo giro l’eccitazione ti mette le ali ai piedi, nell’ultimo però ti diventano macigni! Per una volta, il promettente cadetto deve difendersi anziché recuperare (90esimo, 10:51 sui 2,5 km). Lo fa mostrando una gran forza d’animo e con l’aria di chi da questa esperienza imparerà molto. D’altra parte, al primo anno di categoria essere già della partita è cosa rara.

Ufficio complicazione cose difficili La campestre di Gubbio era già difficile, quest’anno gli organizzatori hanno voluto arrotondare il tracciato a due kilometri aggiungendo una… sorpresina giù dal terrapieno che delimita il parco del Teatro romano. Il tratto più sfiancante resta, a mio parere, il lunghissimo drittone in falsopiano del tratto iniziale. Non serve rendere il gioco ancora più duro perché i duri si decidano a giocare! Aumenta invece rischio che qualcuno faccia cilecca. Quaranta i ritirati – su quasi 400 al via – nella gara degli assoluti. Fortunatamente, nessuno di loro è bianco verde. Ce la caviamo con qualche risentimento di Alessio Ristori (177esimo, 35:29) e Daniele Conte (267, 37:27), che avrebbero potuto far meglio. Ma il gruppo sa consolare; ci vuol poco per lavare via qualche patema d’animo.

3_16_3_2017La promessa più promessa – Splendida performance del nativo di Pontremoli, come ad Empoli miglior toscano di società toscana (davanti non dimentichiamoci dei gemelli Dini, una gioia averli entrambi competitivi). Raffaele – recentemente si è allenato nell’affollato Campo scuola labronico con l’aria di un bambino al parco giochi – è partito a ridosso dei cento, per spingersi poco a poco fino in 90esima posizione (33:55); poco dietro c’era il rivale diretto Massimo Mei. 4_16_3_2017Non male, trattandosi dell’esordio tra gli assoluti. A sostegno di una prestazione convincente, il confronto con il risultato dello scorso anno. Allora fu 77esimo tra gli junior. Oggi è 16esima promessa.

Ultima membro di questa squadra giovane e rinnovata, Gabriele “Kühn” Spadoni, forse il più emozionato di tutti, al suo debutto tricolore. Puntava tutto sull’immancabile volata, fiducioso dell’affollamento che prometteva una gara con centinaia di partenti. Invece, complice la stanchezza ed un buco che gli si era creato proprio davanti, sul traguardo ne ha superato soltanto uno… ma sempre con grande soddisfazione (276, 37:47). Primo Campionato tutto in sospensione e sbloccaggio (ma senza essere squalificato…) per l’ex-marciatore Mirco Dolci. Al cospetto di una 50 km, questi dieci di campestre erano un giochetto… Mirko li gestisce di esperienza chiudendo al 227esimo posto (36:43). Terzo dei nostri al traguardo, si prende una gran fetta di merito nel balzo in avanti al CdS di quest’anno. Nel 2016 eravamo 45esimi, oggi 34. Ben undici le posizioni guadagnate in questa riedizione!

5_16_3_2017Tifo organizzato – Non solo atleti, allenatori, accompagnatori. L’Atletica Livorno vive anche grazie al supporto di genitori (venuti a Gubbio a frotte) e di tifosi. Che le categorie appena citate si mescolino è cosa normale: facile avere un genitore-accompagnatore, oppure un atleta-tifoso appena finisce la sua competizione. Quando tutto questo non succede, ecco che ti ritrovi Manuel Lucioli. Manuel ha trovato un passaggio in extremis per venire a tifare il suo gruppo, non prima di avere passato la notte a disegnare striscioni e scaricare audio da strombazzare con la sua cassa. Per chi non lo sapesse, la semiotica del Bananone è in gran parte opera sua! Oltre a lui, tanti altri (compreso il sottoscritto) erano a correre e ad urlare in mezzo al campo, cercavano la via più celere per incitare qualche bianco verde. Il giorno successivo, al mal di gambe si aggiungeva pure la voce rauca…

Più forte della Galla – Poche donne, ma di qualità. La categoria junior completamente bucata al maschile trova una sua rappresentante in Diletta Signori. La nostra era lanciata in un pronto recupero entro le prime cinquanta, quando a rovinarle la festa ci si è messa una vescica. Indomita, finisce la gara al 53esimo posto (26:45 sui 6 km). Più forte della galla… (e anche della società di Pontedera, visto che non aveva iscritte)! In gara con lei, Matilde di Petrillo è 93esima (31:38).

Un’altra coppia per la prova assoluta. Parto da Enrica Bottoni, buona 130esima (34:44, 8 km), festeggia l’esordio battendo molte delle toscane. Poi c’è Giulia Morelli, anche lei artefice di un’accorta progressione. Nessun pericolo di pagare dazio come lo scorso anno. E in modo meno eclatante – sicuramente risparmiando sulla fatica – replica il settimo posto di categoria, stavolta tra le promesse (41esima assoluta, 31:54). Segnale di buonissimo auspicio: tra le nate del ’97 è addirittura seconda.

Straordi-Dario – Un sogno che si avvera, quello della gara perfetta. Il nostro Dario ne è stato capace. Passa fuori dai settanta al primo giro. Entra nei migliori trenta al secondo.6_16_3_2017 L’ascesa è continua e inarrestabile. In parallelo, sale il tifo bianco verde da ogni parte del percorso. È l’ultimo kilometro e Dario è ventesimo! Si accoda a un ultimo gruppetto; cosa ancora più sensazionale, va a vincere la volata per la 17esima posizione (17:51, 5 km). Se aspettare tanti anni per correre gli Italiani è valso questo, ben venga! Chiunque altro smanierebbe ancora per quello che ha fatto… Dario è felicissimo ma tranquillo, ed è proprio questo il suo punto di forza! Per la prima volta, mette in fila tutti i toscani più forti. E regala alla società un prestigioso 14esimo posto di squadra. Senza nulla togliere a Mauro Giuliano (arrabattatosi in 92esima piazza, 18:57) e a Simone Esposito, discreto 195esimo (20:07). A metà gara, il sorpasso su un deficitario Andrea Mattera (227, 20:26), rallentato in primis da problemi al ginocchio. Decoroso il piazzamento di Giorgio Balestri (270, 20:55).

A corrente continua – Il tramonto su Gubbio significa anche la fine della prima parte di stagione. Chiunque altro si sarebbe preso una buona settimana di riposo. Noi mezzofondisti, invece, di fatica ne dureremo ancora… forse con un po’ più di spensieratezza! Nel fine settimana è già in programma una staffetta su strada. E come tirarsi indietro? Ormai – potete vederlo – andiamo a corrente continua…

Gianmarco Lazzeri

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