FABIO E’ TORNATO

Fabio, sei tornato in carica come direttore tecnico dopo le scorse dimissioni; cosa ti ha portato a tornare in carica?

“ Le mie dimissioni scaturirono dal fatto, in accordo con gli altri colleghi, che diverse cose che noi proponevamo non venivano realizzate, soprattutto il rafforzamento del collegamento tra il settore giovanile e quello assoluto, oltre ad altri fattori. Adesso sono tornato perché le cose sono cambiate e stanno cambiando, soprattutto con l’unificazione degli assoluti con i giovani, riuniti sotto i colori bianco verdi, come era in origine. Oltre a questo, cambierà tutto un aspetto gestionale che la società si è voluta dare, ed è quindi per somma di fattori che ho deciso di riprendere l’incarico.

In realtà, Quando sono tornato in società dopo tanti anni, sono tornato principalmente per fare il direttore tecnico, iniziando poi ad allenare per i motivi che poi sono sopravvenuti ma seppur facendolo con piacere, preferirei fare questo incarico, lasciando spazio ai giovani allenatori.”

Oltre a lei è subentrato anche Alberto Bonaccorsi; vi confronterete sul modo di operare?

Con Alberto abbiamo una lunga amicizia, dalla squadra al lavoro insieme al CONI. Alberto è riconosciuto come uno dei maggiori esperti dell’attività giovanile ed ha creato il database dell’OCM in cui sono presenti il maggior numero di dati sull’attività motoria d’Italia e forse d’Europa.

Con Alberto abbiamo creato il più grande progetto giovanile presente a Livorno, che è il Gioco Sport, portato avanti insieme, quindi la nostra collaborazione in Società non potrà che nascere da tutti questi fattori, e sarà senz’altro fattiva e costruttiva. Alla prossima riunione del settore assoluto è invitato anche Alberto che si presenterà e dirà le sue idee. Non posso negare di aver voluto fortemente la presenza di Alberto anche perché, oltre ai meriti già detti ha allenato atleti come Formichi e Pericoli, ha gareggiato in Nazionale e nei Carabinieri, quindi una risorsa preziosa da poter portare in campo.

 Quest’anno come si prevede la stagione logistica in vista delle nuove regole Fidal sui CdS ?

Io prima delle nuove norme, che ritengo minime, avevo già potuto vedere uno scritto redatto da alcune società della A oro a fine stagione, proponendo dei cambiamenti,. Anche io avevo elaborato queste richieste che però non siamo riusciti ad inviare. Adesso, alcune di queste richieste siamo riuscite a vederle, e le ritengo positive. Ovviamente non saranno accettate da tutti ma vige la legge della maggioranza. Tra le idee che avevo scritto al tempo apparivano:

1)      la possibilità dei decathleti di poter fare tre gare invece delle canoniche due ai CdS regionali per incentivare e non depauperare la risorsa che questi atleti rappresentano. Perché i “multiplisti” hanno una attività molto compressa, basti pensare alla vicinanza dei Campionati Indoor rispetto a tutto l’allenamento invernale da fare. Qualcosa si è mosso, visto che adesso i decathleti con più di 6500 punti potranno fare tre gare; ancora non ci siamo ma è già qualcosa.

2) Il problema delle sedi. Avevo detto di chiedere le candidature alle società iscritte alle varie finali, metterle da parte e poi, al momento della lista definitiva delle partecipanti alle finali, riprendere le candidature e vedere se collimano, quindi accontentando una società richiedente che è anche finalista. Invece alcune sedi sono già state assegnate, come Matera, che ci interessa da vicino.

Per quanto ci riguarda credo che potremmo mettere insieme con facilità una squadra allieve ma con più difficoltà la squadra allievi. Per gli assoluti non credo ci siano problemi, sia per gli uomini che per le donne. Le donne specialmente si dimostrano sempre più agguerrite degli uomini.

Credo che la società, insieme a me ed al direttore sportivo, visto che dovremmo ritornare a Matera, stiamo valutando se andare in aereo, con bus navetta da Bari fino ad un hotel possibilmente vicino.

Saremmo anche uomini e donne insieme, creando senza dubbi una grande atmosfera.

 Come ti stai giostrando gli allenamenti degli atleti che segui?

Seguo gruppi eterogenei molto diversi tra loro. Mi preme parlare di Filippo Lari, che sottolineo, è il più grande talento mondiale della sua età dopo i suoi risultati. Filippo sta affrontando un momento difficile ma spero che possa tornare a fare l’atletica come avrebbe desiderato fare, purtroppo ci sarà ancora da stare attenti ma credo che potremmo uscirne.

Con Andrea Lemmi, dopo che la scorsa stagione avevamo allentato il programma dopo anni di carico, concordando di prendere un anno più “scarico”, ha mancato per pochissimo il record personale a 30 anni, che non è poco. Quest’anno, ha tornato a caricare un po’, e si vedono già dei buoni frutti, inserendo allenamenti di acrobatica e tanta velocità d’esecuzione nel gesto. Luca Marsi e Andrea Foresi si impegnano tantissimo come sempre. Luca addirittura dopo diversi anni di inattività è arrivato a sette personali su dieci ed al primato nel decathlon intero. Adesso sta bene, soprattutto dopo la tendinite che l’aveva colpito. Andrea si allena e va benissimo, anche se certe gare come gli ostacoli vanno ancora migliorate e si sta applicando con allenamenti intensi. Il fatto anche di trovarsi insieme a soffrire e supportarsi è importante.

Per quanto riguarda il gruppo delle ragazze, ho provato ad aumentare gli allenamenti a cinque settimanali ma siamo rimasti infine a quattro, a volte anche tre purtroppo, troppo poco, ma proveremo a far bene.

Per finire, come prevedi questa stagione e quali propositi ti auguri?

L’Atletica Livorno ha sempre puntato  al futuro oltre che al presente. Dovremmo pensare molto attentamente al futuro, più ai maschi che alle femmine, le quali ultimamente hanno avuto molti passaggi di categoria e diversi successi a livello giovanile. Per quanto riguarda l’anno in corso non vedo problemi né tra gli uomini né tra le donne, e quindi vedo buone prospettive, buone individualità e buonissimi risultati di squadra .Il livello nazionale complessivamente inteso, si è abbassato molto, basti guardare le nostre punte di vertice delle squadre nazionali, le quali sono o straniere o semi-straniere. L’importante è che la Società continui come in questi 65 anni, restando al passo con tutti cambiamenti ed esigenze della società e dei nuovi giovani a cui la Fidal sta cercando di adeguarsi. Il futuro sarà tutto da vedere.

 

                                                                                                                      Al. Ba.

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