UNA SPLENDIDA GIORNATA

 

 

Sabato 6 febbraio, come è ormai consuetudine di questi tempi,  c’erano maglie bianco verdi sparse su ben tre sedi italiane: Ancona con i Campionati Italiani Indoor junior e promesse, Firenze con i Toscani Indoor allievi e Parma con una manifestazione nazionale indoor e da tutte sono arivati risultati di ottimo livello che fa onore al nostro comparto tecnico invidiato anche da compagini economicamente ben più attrezzate.

Ad Ancona il primo a scendere in pedana è stato il lanciatore di peso Diego Paolini. Il 21enne cecinese allenato da coach Carnevali veniva da una scialba prestazione fiorentina di alcune settimane fa, ma aveva tranquillizzato l’ambiente che era stato un passo falso dovuto soltanto ad un malessere che di questi tempi fa pensare male. Visto il campo dei gareggianti non aveva speranze di medaglia ma già al secondo getto della palla da 7,250 kg trovava il suo nuovo personale di m. 14,02 (aveva 13,48) che lo poneva subito alle spalle dei tre medagliati e davanti al più accreditato parmense Simon Zeudjio Tchiofo. E’ una medaglia di cartone, ma onora la sua costanza nello spostarsi quotidianamente da Collemezzano per apprendere e migliorarsi nonostante un lavoro non certo leggero.

In contemporanea in pista era sceso il marciatore Giulio Scoli. L’ancora 19enne atleta di Giorgio Favati, che un paio di anni fa aveva avuto l’onore di vestire la maglia azzurra della nazionale junior, era tagliato fuori dalle possibili medaglie e non ha nemmeno provato a tenere il ritmo del trenino di testa impostato prima da Orsoni e poi da Finocchietti. Ha proseguito solitario con il suo passo e alla fine raccoglieva un prestigioso quarto posto portando il suo personale sui 5 km. da 22’06”85 a 20’59”86 che è anche il migliore di sempre di un bianco verde. Immaginatevi la gioia del giovane e del suo tecnico che lo accompagna in lunghe ed estenuanti sedute di allenamento sulle strade livornesi.

Non ha ancora finito la gara Giulio e nella pedana del salto in lungo esordisce la specialista delle prove multiple Marta Giaele Giovannini con un ottimo primo salto di m. 5,98. Messi al sicuro i salti di finale, di comune accordo con il padre, tecnico ed a sua volta specialista dei salti sotto la cura del grande Vittoriano Drovandi, continua ad entrare velocissima in pedana accumulando tre bei salti ma purtroppo nulli. Aggiustata la rincorsa, al 5° tentativo stampa il suo nuovo personale di m. 6.10 che gli fa annusare l’aria di una medaglia di bronzo, ma al successivo la vicentina Milica Travar fa 6,17 e lei risponde solo (? ) con 6,05. E’ il terzo quarto posto della giornata ma ha dato il massimo del momento e non può che essere felice insieme a tutto il nostro ambiente.

Nel primo pomeriggio si vedono in pista i quattrocentisti junior con ben due atleti in maglia bianco verde: Federico Garofoli  e Tommaso Boninti, presentati dallo speaker della manifestazione come epigoni di quella scuola livornese di velocisti che fa capo a Giuseppe Pucini e al giovane Alessandro Bacci. Nella prima batteria coraggiosissimo Federico che si butta nella lotta a coltello tra i denti che si accende quando dalla corsia si passa alla corda e, aiutato anche dalla squalifica di un trevigiano che aveva invaso la corsia interna, si qualifica per la finale con il suo nuovo primato personale assoluto di 50”42 (aveva 50”79 ma su pista da 400 metri che è ben altro correre). Nella seconda c’è Tommaso, uno dei favoriti per il titolo, che corre con il freno tirato cercando di risparmiare energie. Imposta un ritmo non impossibile, rispondendo solo agli attacchi di Santonaso e Mandelli andando in finale come vincitore di batteria in 50”26, tempo ben lontano dalle sue odierne possibilità. Sarà una bella lotta con il romano Benati, vincitore della terza batteria.

Chiude la giornata il salto in lungo under 23 con Jacopo Quarratesi. Jacopo, allenato da Massimo Favoriti, è il più giovane della compagnia essendo nato nel dicembre del 2001 ma ha già fatto vedere, un anno fa, di che stoffa è fatto. Considerato fuori portata il carabiniere Dario Dester, punta a mettersi dietro tutti gli altri. Per il suo momento fa una successione di salti fantastica: mai un nullo ma un 6,95 in apertura, seguito da 7,26 -7,47 – 7,15 – 7,17 e 7,41. Il miglior salto di 7,47 è primato personale e fare la misura nelle manifestazioni importanti è uno dei suoi marchi di fabbrica. Congratulazioni per l’argento, per il suo impegno e per saper ascoltare i consigli di un tecnico che merita ancor molta fortuna.

Lasciata Ancona, andiamo a Firenze dove si svolgono il Campionati Toscani Allieve. Di scena solo l’ostacolista Eleonora Parlanti che, in una gara preparatoria ad Ancona, una settimana fa, era entrata in finale e portato il suo personale sui 60 ostacoli a 9”20. L’aria quasi di casa le fa bene e, anche su una pista tutt’altro che veloce come quella dell’Asics Firenze Marathon, si migliora ancora in batteria portando il suo PB a 9”09, limitandosi, poi, a vincere il titolo toscano con 9”23 che, per la giovane atleta di Alessandro Bacci, sembra ormai ordinaria amministrazione.

Al Palalottici di Parma è sceso in pedana Andrea Lemmi, uno che, insieme a Vittoriano Drovandi, ha fatto la storia del salto in alto bianco verde. Arrivato alle soglie dei 37 anni, non avendo intenzione di dedicarsi come tanti suoi colleghi all’attività master, vuol vedere se, problemi fisici permettendo, è ancora competitivo tra i più giovani o dedicarsi solo all’insegnamento. E’ entrato prestissimo, a 1,82, in gara e per saggiare le forze ha proseguito con 1,91, 2,00, 2,04 e 2,10 superati  tutti al primo tentativo. Ha provato anche i 2,14 ma rinunciando al terzo salto. E’ arrivato secondo solo dietro al bergamasco Nicholas Nava. Vediamo ora come reagisce la sua schiena e se ne vale la pena continuare anche se a scartamento ridotto.

B.G. 

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