RAJAN DOMINA, CASELLA CI PROVA

E’ partito anche il cross dei grandi in una località nel comune di San Miniato certamente non facile da raggiungere ma che, in un momento di normalità avrebbe tutti i crismi per diventare un punto fisso per la corsa campestre. Casa Bonello è un centro dove si pratica pattinaggio corsa, mountain bike e parapendio dotato di spogliatoi, bar e prati ben curati e la possibilità al pubblico di vedere tutta la gara stando con i piedi all’asciutto, cose che si trovano con difficoltà nei consueti percorsi toscani.

Partono per primi gli allievi anche se poi le gare, per questioni di tempo, saranno come sempre accorpate tanto da mettere in difficoltà atleti e tecnici per valutare l’effettivo posizioamento dei loro atleti. I nostri, se al completo, sarebbero stati quelli da battere, ma lo stop imposto dal covid a Baiocchi ha sparigliato le carte. I due rimasti, Rajan Kumar Del Vecchio e Andrea Neri saranno protagonisti per tutta la gara ma la classifica di squadra è andata a farsi benedire già prima di partire. Rajan e Andrea si mantengono sempre nelle prime posizioni, ma mentre il primo sembra andare con il freno tirato, il secondo incomincia abbastanza presto a far fatica specialemente nei punti dove il fango attanaglia i piedi. L’ultimo giro è un trionfo solitario del piccolo atleta di origine indiana e Saverio se lo coccola con gli occhi senza quasi aver bisogno di incitarlo. Arrivo solitario a braccia alzate senza nessun avversario a disturbarlo. Andrea Neri, capigliatura che sicuramente si fa notare, scivola un po’ indietro ma arriva comunque quinto e decisamente incavolato per la sua prestazione. Andrà sicuramente meglio la prossima volta.

La gara degli juniores vede invece la vittoria della squadra bianco verde, tutta composta da atleti provenienti dalla cantera di Daniele Milani e Ulderigo Michelotti. Augusto Casella era dato in forma come non mai dal suo tecnico ed ha lottato sempre e con pervicacia per la vittoria. Non ce l’ha fatta ma è solo un rinvio alla prossima occasione. Il secondo posto non lo soddisfa ma la sua determinazione è tale da credergli quando promette di poter fare ancora meglio. Un atleta ritrovato  Luca Solfato, che ha avuto un 2020 da incubo tra malattie e infortuni, ma una volta liberatosi dai malanni incomincia a dimostrare che ci sarà anche lui tra i migliori giovani toscani, Per ora un quinto posto che lo riporta alla ribalta. Completa il trio Andrea Borgianni, ventiduesimo, che l’atletica in questo momento la fa come corollario alla sua attività principale di triathleta. Non male comunque. Chiude il gruppo bianco verde l’ex nuotatore Francesco Angeli, 26esimo, non ancora a suo agio nel fango ma i suoi progressi sono lenti ma continui.

Passando alle femmine si esulta per le allieve. Paolo Angioni è riuscito, dopo una stagione senza nessuna presenza in gara, a convincere Sara Quercioli e Agnese Panciatici a gareggiare. A livello giovanile avevano dimostrato di essere competitive; della prima si ricorda una splendida prestazione da ragazza in un cross fiorentino e della seconda una bellissima prestazione, sempre a Firenze, ma sulle siepi. Ora hanno rotto il ghiaccio e speriamo di rivederle sempre più spesso. Sara è un po’ più avanti come condizione e dopo un giro fatto gomito a gomito con l’amica l’ha lasciata andando a conquistare l’11esimo posto che dovrà essere solo la pietra miliare della ripartenza. Agnese è arrivata un po’ più indietro, 17esima, ma era tutt’altro che distrutta dalla fatica e non dovrebbe essere un problema insistere.

Foltissimo il gruppo delle partecipanti alla gara femminile assoluta e qui le nostre atlete migliori, Giulia Morelli e Enrica Bottoni, erano ai box per seri infortuni. Particolarmente arrabbiata Enrica che abita a pochi chilometri e a San Miniato è nata e ci teneva a gareggiare. Cinque le atlete in competizione e la migliore è stata Diletta Signori, 20esima, particolarmente arrabbiata per un errore di percorso dovuto al vento che aveva abbattuto una transenna e gli aveva fatto allungare e non di poco il percorso. Se ne era già accorta in gara che proseguendo raggiungeva e superava atlete che prima erano dietro. La condizione è buona ed è una che deve ringraziare il covid perché sta frequentando la facoltà universitaria di Padova da casa e non ha dovuto interrompere la preparazione. Hanno esordito anche le due gemelle romene Andreea e Ioana Lucaci, rispettivamente 22esima e 25esima. Il loro sport per anni era stato la ginnastica artistica e il cambiamento di indirizzo con la fatica nel fango non è stato di poco conto. Rivista in gara Camilla Agapite, capigliatura sempre rossa, ma che per anni si era esibita correndo da sola sui viali a mare ed ora riprova a mettersi in competizione. E’ ancora giovane ed il 35esimo posto sarà solo un punto di partenza. Maggiori difficoltà ha avuto la 20enne Veronica Cai, che a fine della scorsa stagione aveva provato ad allungare la distanza correndo i 5000. E’ arrivata 57esima ma non era distrutta dalla fatica anche se il fango non credo le sia amico.

Hanno chiuso la fredda, ventosa ma luminosa giornata i senior maschi. Tra i nostri sette partecipanti si notava la presenza di ben tre master, gente che di fango ne ha calpestato tanto, ma non ha perso la gioia di esprimersi con la fatica. Non è ancora master, ma a 33 anni ha raggiunto quella maturità che da giovane non aveva e che sempre Saverio gli imputa per le occasioni perse. La gara maschile, visto il campo dei partecipanti numerosissimi e con tanti che saranno protagonisti anche in occasione delle manifestazioni nazionali, non permetteva piazzamenti di primo piano ma il suo 24esimo posto è di buon auspicio per il futuro. Gabriele Spadoni, 36esimo, sembra più tonico ed uscito da quella stagione orribile dell’anno scorso ha dato segnali di riprendere la strada interrotta. Il migliore dei master, 52esimo, è stato Mariano Bardarè il più anziano (è del ’72) ma è aduso a sforzi e fatiche insolite agli altri per la sua professione militare. Poche posizioni dietro, 57esimo, l’altro master Federico Meini che non ha dimenticato il suo passato di crossista anche se lo spirito lo spinge ad avvii impegnativi e a frenate quando la fatica incomincia a mordere i polpacci. Dario Guidi è sicuramente non soddisfatto di se stesso. Gli impegni universitari non gli permettono una continuità nella preparazione, lo spirito è sempre quello di quando gareggiava tra i primi, ma la fatica arriva sempre troppo presto. Dopo un primo giro baldanzoso, è scivolato sempre più indietro fino a finire al 62esimo posto che non lo soddisfa per niente. Lapo Bardi, celebre per le sue partenze al rallenty, non ha perso l’abitudine; ultimissimo dopo i primi 100 metri si diverte a raggiungere e superare decine e decine di contendenti tanto da arrivare 68esimo e lasciare l’ultimo posto tra i bianco verdi a Leonardo Becucci (82esimo) che da mezzofondista veloce non digerisce troppo le lunghe distanze.

B.G.

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