IL MARTELLO DI LIGUORI E CIONI VA LONTANO

A nostro avviso il risultato più interessante del Meeting su pista organizzato a Prato è quello delle nostre due cadette Giorgia Liguori e Lucrezia Cioni balzate, alla seconda gara della loro vita in atletica, tra le prime dieci lanciatrici italiane del martello cadette. Il grande merito è di Cristina Sanfilippo che in loro ha creduto ed è stata così seducente da invogliarle a proseguire nella non facile specialità. Le prime, ma non sole, difficoltà erano quelle di trovare uno spazio in una pedana frequentatissima a tutte le ore del giorno, ma le giovani si sono adattate e hanno aggiunto metri alla loro prima esperienza di aprile a Livorno. La Liguori ha vinto la gara, come aveva già fatto qualche giorno prima nel peso, con il primo lancio di m. 38,17 e poi non si è più avvicinata alla misura, mentre la Cioni ha avuto una maggiore linearità con quattro lanci a 34,77 – 35,35 – 36,62 e 34,96 dimostrando una maggior padronanza del gesto. Brave entrambe!

La riunione si era aperta con la vittoria della bianco verde Francesca Boccia con 3,70 nel salto con l’asta in una pedana affollata dalle atlete livornesi. Rebecca Raiola si ferma a 3,05, Giulia Chelini a 2,60, Veronica Domenici a 2,30 e l’allieva Irene Ginevra a 2,10 a conferma che il settore è vitale.

In pista la prima gara è quella dei 400 ostacoli dove si apprezza il terzo posto con 1’05”59 di Greta Morreale e nella seconda serie l’1’15”27 di Dalia Carcea. Nell’analoga gara maschile Federico Garofoli, quarto, sfiora il suo personale con 55”64.

Non eccezionali le misure nel giavellotto delle cadette Amalia Dell’Omo Altieri (17,94) e Linda Samaritani (10,18) che avevano fatto molto meglio in altra occasione, mentre nella stessa gara dei maschietti tutti e tre hanno fatto bene: secondo Alessandro Tura con 30,78 (aveva 25,68), quarto Elia Sighieri con 27,89 (aveva 25,57) e sesto Leonardo Saladino con 26,85 (aveva 26,26).

Si era iscritta ai 5000 con tante speranze di scendere almeno sotto i 18′ Enrica Bottoni; la compagnia indispensabile per le lunghe distanze c’era, non certo la Moseti di un livello troppo superiore ma almeno la Ferretti, ma le sue gambe non giravano come si sperava ed è venuto un 18’11”64 che la qualifica come terza del lotto ma senza il progresso sperato. In campo maschile si apprezza il progresso di Nicola Ruffini che chiude in 17’10”04 dopo il suo esordio di 17’59” nel lontano 2019.

Gli ultimi a lasciare lo stadio sono stati i saltatori in alto dove si è apprezzato il sedicenne Alessio Spagnoli che dopo aver superato, sempre alla seconda prova, 1,65 , 1,70 e 1,75 va direttamente a 1,81 che sarebbe stato il suo nuovo primato. Lodevole tentativo ma purtroppo infruttuoso. Gli fa compagnia il neofita Edoardo Taddei che, per la terza volta consecutiva salta la misura di 1,50 arenandosi alla successiva di 1,60.

B.G.

Condividi questo articolo