I MARCIATORI HANNO CHIUSO LA STAGIONE A PRATO

E’ ormai diventata una regola che i faticatori del tacco e punta chiudano la stagione delle gare e questo è avvenuto a Prato, località storica e grande a metà dello scorso secolo, ma che era scomparsa dai radar toscani. Grande sorpresa per chi non metteva più piede da tempo al Campo Ferrari. Ha trovato un mega impianto a otto corsie, una tribuna coperta a nostro avviso sovradimensionata per il pubblico delle manifestazioni di atletica con l’intelligente allungamento posteriore della copertura in modo da utilizzare uno spazio coperto di 4 corsie per i giovani. Attorno alla pista di atletica, come a Pietrasanta, c’è una pista in asfalto, non sopraelevata, dove si possono allenare i marciatori senza occupare corsie e questo è fondamentale anche perché il campo è lungo una tangenziale non certo il luogo più adatto per allenarsi.
Ed è proprio su questo pistino di 500 metri che i marciatori hanno concluso la loro stagione agonistica. Hanno cominciato gli esordienti e tra questi abbiamo visto l’esordio del fratellino di Giada, Giacomo Traina, grintoso e determinato come la già nota sorella, che gareggiava tra gli E M10 ma con un anno di meno e a quell’età questo è un handicap non da poco (guardare la foto). E’ giunto sesto assoluto sul chilometro, ottimo esordio visto che il suo allenamento consisteva fondamentalmente nel guardare cosa faceva la sorella.
E’ stata poi la volta delle ragazze che gareggiavano sui 4 giri di pista. Ben quattro le ragazze alla partenza con una Martina Giroldini che, gasata dal titolo toscano delle nate 2007, è andata baldanzosa a tirare la gara esagerando nel dispendio di energia e con il risultato di doversi sdraiare sul prato a metà del terzo giro con la benzina finita. Più prudenti le altre che hanno concluso la loro fatica con un 11esimo posto per Valeria Domenici, un 13esimo per Lucrezia Elisabetta Gambarini e un 14esimo per Gemma Sardi con quest’ultima che tecnicamente è sembrata naturalmente ben impostata.
Purtroppo, lo abbiamo già rilevato nel CDS, nessun ragazzo in gara e questo si ripercuoterà negativamente nei prossimi anni nei vari CDS a partire dagli allievi. Poi è la volta delle cadette dove possiamo ammirare la bi campionessa italiana Giada Traina, a lungo in testa insieme ai colleghi maschi e che, solo quando si scatenava la lotta per la vittoria tra i maschi, li lascia andare accontentandosi del successo nella gara femminile che la lancia imbattuta nella ben più difficile categoria delle allieve 2020. E’ sembrata stanca Valentina Piserini, che ha perso il treno delle prime tre già al primo giro. Onesta, comunque, la sua gara con un quarto posto non distante dal podio delle medaglie pregiate. Si è rivista in competizione Mathilde Marc che ha rinunciato a tante gare durante il periodo estivo ma è sembrata sempre tecnicamente a posto e con la testa vogliosa di fare fatica. Settima la sua posizione finale. Tra i maschietti tredicesimo posizione di un ritrovato Enrico Moroni, leggermente migliorato tecnicamente ma che deve sveltire il suo incedere ancora molto farraginoso con movimenti altamente dispersivi che possono essere migliorati con una maggiore assiduità in fase di preparazione.
Sempre sulla distanza dei 3 km., insolita per il settore assoluto, si è disputata la gara dagli allievi in su. Giulio Scoli, che aveva ancora sulle gambe il ritmo della 20 km. fatta solo una settimana prima, ha conquistato un buon sesto posto assoluto, mentre in campo femminile si è gioito per la vittoria dell’allieva Martina Quartararo che però ci teneva a vincere per la prima volta anche il settore assoluto, ma ha perso la volata con la locale e molto più esperta Silvia Cormaci. Prima di lei ci aveva provato a vincere la classifica femminile anche Sara Perullo, a lungo in testa insieme alla Cormaci ma, evidentemente, la preparazione di questo finale di stagione non deve essere stata continua perché abbiamo dovuto vedere un suo ritiro, cosa abbastanza insolita nel recente passato.

 

B.G.

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