HA IMPARATO LA LEZIONE

Non freddo ma una fitta nebbia ha accolto l’inizio delle gare della terza prova del Gran Prix Toscano di Cross “Befana Campestre” organizzato nella contrada aretina dall’U.P. Policiano Arezzo Atletica. Consueto il percorso che non permette troppe divagazioni e varianti. La nebbia si dissolve intorno alle 13 quando iniziano le gare che a noi interessano. Si constata che mai cosi pochi erano i bianco verdi in gara ma si metteva subito il nostro timbro di importante presenza con Andrea Manfredi. Il cadetto di Bruno Celi ha subito capito la lezione di Fucecchio dove aveva lasciato troppo spazio agli avversari contando sulla sua importante capacità di sprintare nel finale. A Policiano ha subito preso la testa allo sparo lasciando spazio e gloria per poche centinaia di metri al fiorentino Mazzarella. Visto che il piccolo atleta della Firenze Marathon non riusciva ad imporre un ritmo impossibile riprendeva subito il comando aumentando gradatamente il vantaggio e finendo a braccia alzate con un notevole vantaggio sul senese Ridolfi e lo stesso Mazzarella. Nella gara ha esordito nella categoria cadetti anche il compagno di allenamenti Leonardo Marchetti. Il massese da anni alla corte dell’Atletica Livorno ha bagnato le scarpette chiodate lottando strenuamente nel centro gruppo per una supremazia dei nati 2009. Sarà 12esimo e perdendo lo sprint con due coetanei come Leonardo Santangelo di Fucecchio (10°) e Duccio Sandroni aretino (11°).

Alle 13,30 sarà la volta delle donne del settore assoluto che vedrà ai nastri per i colori bianco verdi due sorelle: Veronica e l’esordiente nella categoria Aurora Cai. L’atleta di Ghigo Michelotti, molto più esperta della sorellina, parte come sempre con il freno tirato ma si divertirà nella sua gara a recuperare almeno una decina di posizioni. L’anno scorso, da promessa, aveva fatto il colpo centrando il successo di categoria. Quest’anno la vita sarà molto più dura ma si farà lo stesso apprezzare con un 18esimo posto finale. Durissimo l’esordio della neo allieva Aurora. E’ riuscita comunque ad arrivare in fondo lottando duramente per evitare di fare il fanalino di coda. C’è riuscita con il suo 33esimo posto arrivando stremata ma felice come se avesse ottenuto un successo.

Tre i partenti nella gara assoluta maschile, che non presentava atleti in grado di primeggiare nella classifica assoluta, ma Antonio Del Vecchio, prodotto della scuola di Saverio Marconi, riusciva a mettersi in mostra conquistando una forse inattesa vittoria nella categoria allievi. Antonio era prudente in avvio ma non aveva evidenti crisi, anzi riusciva a raggiungere e superare atleti più baldanzosi nei primi chilometri. Sarà 16esimo assoluto ma ben avanti al secondo degli allievi, il lucchese Simonetti che arriverà dodici pozioni dietro. Al contrario Gabriele Spadoni, più specialista delle distanze brevi, era molto baldanzoso in partenza veleggianto intorno alla decima posizione, ma quando la fatica e gli acidi incominciavano a intossicare le gambe, scivolava mestamente in 21esima posizione. E’ un ragazzo intelligente e ha capito che in questo momento la distribuzione è importante e la sua dote di sprinter deve rimanere intatta per i finali. Il terzo bianco verde era Andrea Masi , della colonia di Castelfranco, che si schierava anche lui per la prima volta in una gara assoluta. Ha una tecnica di corsa un po’ dispersiva con busto molto avanzato e una perdita degli arti inferiori. E’ però grintoso e non ha evidenti crolli sulla distanza inconsueta. Con il suo 36esimo posto assoluto timbrerà una bella medaglia di bronzo nella categoria degli allievi dove esordiva e non poteva che essere contento.

B.G.

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