CINQUINA!

In questo straordinario 2011, che ha visto successi di squadra a ripetizione, è giunta da Jesolo la quinta maglietta tricolore. Dopo le due della Magni tra le promesse, quelle dei gemelli Dini negli allievi è stata la volta di Filippo Lari tra i cadetti. Il saltatore in alto, gestito da Pecorini e Drovandi, era il favorito della gara per il titolo, ma veniva da un lungo periodo di semi attività per recuperare da un fastidioso inconveniente muscolare sopraggiunto alla fine di agosto durante il raduno collegiale di Tirrenia. Era stato prudentemente tenuto lontano dalle gare di società e per il titolo toscano proprio per permettergli un completo recupero. Solo il test sostenuto a Firenze martedì scorso ha dato il via libero alla partecipazione e Filippo non ha deluso. Gara interminabile (26 atleti in competizione), iniziata alle 9,10 e terminata con il suo ultimo tentativo a 1,92 alle 12,50, con temperatura autunnale. Lari alla misura di 1,86 aveva perso la gara perché il padovano Federico Ayres De Motta l’aveva saltata alla prima prova mentre lui alla seconda. Ma la gara finiva due centimetri più in alto quando il bianco verde riusciva al terzo tentativo a superare l’asticella mentre il veneto, già soddisfatto di aver stabilito il personale, si arenava. Lari è del ’97, ha quindi ancora un anno da passare tra i cadetti, ha fatto una crescita enorme, sia fisica che tecnica. Ben assistito dalla sportivissima famiglia, si allena volentieri e con costanza, il futuro può diventare radioso. A Jesolo hanno gareggiato anche altri quattro bianco verdi con prestazioni non esaltanti, ma tali da indicarli come atleti di buon spessore per il prossimo futuro. Sharon Guerrazzi ha risentito della non abitudine alle gare tattiche ed affollate, deve imparare a destreggiarsi quando deve correre nel gruppo. A Grosseto, quando aveva fatto il personale stagionale era sembrata reattiva, a Jesolo si è fondamentalmente difesa sui 1000 finendo la gara in 3’07”79 che le è valso un nono posto finale che sicuramente non la può soddisfare. Carlotta Grassi, sicuramente disturbata dal freddo e dal vento, ha perso una grande occasione. Pur lanciando cinque metri sotto il suo limite (solo 24,61) è giunta 11°; con 28 metri entrava in finale e poteva aspirare a qualcosa di importante. Non benissimo in batteria nei 300 ostacoli Emilio Marconi, anche lui disturbato da un sensibile vento, che lo vedevano costretto a fare la finale B. Molto meglio il giorno dopo dove, gareggiando in condizioni migliori, si piazzava sesto e 14esimo assoluto con 41.71. Decisamente non bene Manuel Lucioli nei 4 km. di marcia. Il bianco verde ha pagato oltre misura i due tentativi ravvicinati per fare il minimo e non ne aveva più. Quindicesimo in 20’35”21 marciando anche tecnicamente malino.

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