SIGNORI E CASELLA BUON FINALE DI GRAN PRIX

L’ultima prova del Gran Prix Toscano di Cross si è svolto, cosa insolita, all’interno dello Stadio per l’atletica di Prato, utilizzato dalla sua inaugurazione solo per manifestazioni di marcia pur avendo una mastodontica tribuna e una pista a ben 8 corsie. Giornata fredda e ventosa che ha messo a dura prova organizzatori, indaffarati a cercare di riannodare i nastri delimitanti il percorso strappati dalla furia del vento, e atleti che all’improvviso non erano più sicuri di essere sul percorso giusto, percorso abbastanza complesso per i frequenti e secchi cambi di direzione. Erano assenti per scelta tecnica la Morelli e Guidi, i nostri due migliori esponenti del momento, ma i mezzofondisti schierati da Angioni e Marconi sono riusciti lo stesso a mettersi in luce.
Nella gara femminile partenza con il freno tirato per Diletta Signori, come avvenuto a Policiano, ma questa volta ha incominciato a rimontare le avversarie quando la gara era finita (solo 3 km). Essendo la prova valida per il titolo toscano di cross corto, rimesso in palio dopo anni di oblio, la bianco verde è salita sul podio come terza promessa e tredicesima assoluta. Angioni e Milani hanno schierato anche diverse giovanissime. La migliore del gruppo è stata ancora una volta Veronica Cai con il 39° posto che ha messo in fila Matilde Minuti (40^ e quinta tra le junior) e la rediviva Silvia Dini (41esima) da pochi mesi rientrata al campo scuola. Poco lontano, 47esima e settima junior l’esordiente Amira Saou, che solo dodici ore prima aveva appreso di poter gareggiare essendo stato acclarato il suo nuovo stato di neo italiana. Tre posti sotto Valentina Gussoni, assente dalle competizioni dalla gara di Fossone e ancora due posizioni per vedere Costanza Gualtieri rientrata alle gare dopo un anno difficile per lei ma che sta superando con forza e determinazione.
La squadra maschile, come consistenza numerica, era seconda solo alla Toscana Atletica Futura ma sorretta da tanti giovani promettenti ma non certo ancora in grado di competere con il titolo assoluto. La palma del migliore è andata allo junior di Daniele Milani Augusto Casella, 14esimo assoluto e che sta migliorando di gara in gara adattandosi a percorsi muscolari come Policiano o veloci come Prato. Rajan Kumar Del Vecchio non è più una sorpresa ma ha confermato i suoi bei progressi. E’ il miglior esponente toscano tra i nati 2004 e tra gli allievi gli è superiore solo il pisano Lorenzo Bellinvia che è però nato nel 2003. Saranno belle sfide quelle del 2020 tra loro e oggi Rajan gli è giunto a 6 secondi con un prestigioso 20esimo posto assoluto.
Esponente della vecchia guardia Gabriele Spadoni, 23enne, fa la sua gara onesta con un 24esimo posto. L’anno scorso era stato sorprendente nel cross ma non in pista, speriamo che quest’anno avvenga il contrario. Sale la condizione generale di Nicola Ruffini, 44esimo, primo anno junior e atleta di punta di Bruno Celi che qualche buon mezzofondista nella sua lunga carriera ha messo in campo. Si sono disputati in volata il 49esimo posto Diego Vernaccini e Giorgio Gori che aspettano però le gare di categoria per lottare per le posizioni di vertice.
Finito a metà classifica (58esimo, erano 132 i partenti) il neo allievo Andrea Neri, quinto della sua generazione dei nati 2004 e per quest’anno dovrà accontentarsi di essere competitivo tra gli allievi e andando meglio a scuola avrà miglior licenza familiare per allenarsi. Ha esordito in assoluto nel cross Gabriel Carli (60esimo) che in tre anni in bianco verde non aveva mai provato a competere sui prati, ma dopo l’esperienza sugli ostacoli a Rieti gli è sembrata una bazzecola e correre 800 e 1500 in pista una gara di tutto riposo.
Hanno terminato la gara, ed è un progresso dopo i ritiri rispettivamente di Fossone e Castello. Novantaseiesimo Andrea Borgianni e centoquattresimo Mattia Barlantini e per entrambi è un passo avanti. Coloro che non riescono a finire una gara sono Giacomo Balestri e Fabio Mignani ma, mentre Giacomo questa volta è incorso in una lotta perdente con un nastro strappato dal vento che lo ha fatto rovinare a terra ferito, per Fabio si tratta probabilmente di avvii troppo veloci e distribuzione dello sforzo non esaltante. Andrà meglio tra 15 giorni a Lucca.

B.G.

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