MORDI E FIUGGI

4_17_03_2015 I Campionati italiani di corsa campestre sono il giusto coronamento della stagione invernale del mezzofondo biancoverde. Ad anticipare quella che era stata annunciata come una “Festa del Cross”, i nostri hanno pescato dal meglio del loro repertorio nel tingere di buonumore ed allegria le fatiche di una trasferta-lampo.

5_17_03_2015 Alle tre del sabato, un’allegra combriccola di atleti e allenatori, cui si è aggiunto il reporter all’ultimo momento, si è ritrovata allo stadio per la partenza. Alla guida della spedizione c’era Claudio Cerrai nella sua Giulietta; ma è stato il pulmino sociale, stavolta per merito della sua batteria difettosa, ad aggiungere nuovo materiale ad un repertorio già molto ricco di aneddoti. Quattro volte il motore non si avviava, quattro volte abbiamo dovuto spingerlo per farlo partire: due all’andata e due al ritorno. Riscaldamento e defaticamento.

9_17_03_2015Superati agilmente piccoli inconvenienti di tal sorta, la compagnia giungeva a Fiuggi nella sera. La pacata cittadina termale delle montagne laziali si era svegliata dal letargo invernale apposta per l’evento. Spiritose battute livornesi hanno scosso la quiete dell’Albergo Marconi in Via Valle del Silenzio. Nel dopo cena, seguendo la migliore tradizione societaria, ci siamo impegnati a predicare questa allegria per le strade del paese: non esiste miglior modo per scaricare l’ansia di un campionato italiano. Ringrazio a tale proposito Gianfranco Gassani, per aver contribuito a tanta causa con il suo inimitabile stile.7_17_03_2015

Arriva finalmente la mattina di domenica: una luce flebile ci svela una giornata nuvolosa e fredda. Il campo-gara è in fondo a una conca; il percorso è piacevole e l’erba corta, ma il terreno è molle: c’è il rischio, con la pioggia, che si trasformi in fango. Alle prime gocce fredde abbiamo capito che, se potevamo portare lo spirito di Livorno a Fiuggi, lo stesso non si poteva dire del clima. E così, ciascuno dei nostri ha gareggiato sotto un’acqua gelida, prendendosi la propria dose di sofferenza; non per questo, ha mancato di dare il meglio di sé nella prova, celebrando l’obiettivo della stagione secondo le sue possibilità.

Premiati dalla costanza di rendimento durante l’inverno, Luca Lemmi, Federico Meini, Antonio Zapparata, Lorenzo Bottazzoli e Francesco Balestrini erano al via dei dieci kilometri degli assoluti. Cinque biancoverdi alle prese con un numero di avversari mostruoso: quasi quattrocento hanno risposto alla chiamata degli italiani, un record favorito dalla recente eliminazione del cross corto, così come dall’unione della gara individuale con quella di società. Un giro da due kilometri non è bastato a spezzare un lungo serpentone di atleti, che ha finito nelle fasi finali per mangiarsi la coda. In mezzo a tanta gente, era difficile perfino tifare i nostri atleti e verificare i loro progressi nel corso della competizione, alla continua ricerca della divisa sociale in un mosaico di colori.

1_17_03_2015Non si può dire che, ad una prima analisi, l’atletica toscana abbia brillato. Il vincitore del Gran Prix di cross Emanuele Fadda – anche se rallentato da un leggero malore – è appena sotto la centesima posizione; poco più avanti c’è Massimo Mei. D’altra parte, non capita tutti i giorni di misurarsi con i grandi del mezzofondo nazionale – c’erano il vincitore Lalli, Nasti, De Nard – assieme a una ventina di keniani, ed altrettanti tra etiopi e marocchini.

È in quest’ottica che dobbiamo valutare la discreta prestazione del nostro Luca: una partenza tranquilla assieme a Federico, ed un bell’allungo finale che gli ha permesso proprio sul traguardo di agguantare il 153° posto. È forse più indicativo parlare in termini cronometrici. 34’13”: un tempo di tutto rispetto, date le condizioni del percorso.8_17_03_2015

Trenta posizioni ed appena mezzo minuto dopo concludeva la gara anche Federico. Una prova equilibrata e di grande esperienza. In quello che si annuncia essere il suo ultimo anno da atleta, la sua presenza qui si accresce di un significato particolare.

3_17_03_2015Prosegue intanto la crescita come mezzofondista di Antonio, giunto a ridosso del compagno di squadra e appena sopra il duecentesimo posto. Ormai nemmeno pioggia e fango, tanto temuti alla vigilia, sono in grado di fermarlo: partito anche lui con cautela, negli ultimi giri si è sbizzarrito a fare incetta di atleti. Tra questi Lorenzo, che proprio non riesce a digerire questa distanza. Un primo giro all’attacco ha presentato il suo conto nell’ultimo, costringendo il cecinese a rallentare. Negli ultimi kilometri, la beffa di essere superato, trai tanti, dall’acerrimo avversario della Targa Cecina, Andrea Capretti.

Passano pochi secondi ed arriva anche Francesco. Campione di grinta qual è, non poteva correre un campionato italiano senza spremere tutte le sue energie. Ultimo a chiudere sotto i trentasette minuti, farà suo il 267° posto.

Nell’unica partecipazione di squadra, l’Atletica Livorno giunge così quarantasettesima su settantatré società. Limitiamoci al contesto toscano e siamo quarti, dietro a Castello e davanti al Fiorino: esattamente come a Lucca. Confermate le aspettative.6_17_03_2015

2_17_03_2015Ancora deve concludersi la gara maschile, che le donne si preparano alla partenza. Di nuovo, numeri esorbitanti: oltre duecento le partecipanti a sfidarsi sugli otto kilometri. In attesa di nuovi fasti per Irene Antola e Sonia Ruffini, quest’anno Valentina Spagnoli tentava la fortuna in solitaria. La distanza è lunga, ma Valentina la regge piuttosto bene, almeno fino all’ultimo giro. A quel punto, è la forza di volontà a spingerla avanti, a lottare per difendere il piazzamento. Alla fine coglierà un risultato di tutto prestigio: nelle prime cento tra le assolute, lei ventiquattresima promessa.

Agli juniores uomini e donne è affidato il gran finale dei campionati. Non è mancato certo lo spettacolo: negli uni l’appassionante sfida tra Melly, Chiappinelli e Crippa, nelle altre l’assolo di Nicole Svetlana Reina. Ma nella folta schiera dei partecipanti, più o meno protagoniste, avreste certo fatto il tifo per tre maglie biancoverdi.

La prima è quella di Manuel Lucioli. Maestro nel passare inosservato, Manuel ha fatto dei suoi otto kilometri una gara quantomai regolare. Lo ritrovo all’arrivo in 135° posizione. Le altre due maglie appartengono a Giulia Morelli ed Enrica Bottoni. Per nulla scoraggiata dal mezzo naufragio di Livorno, Giulia affronta questi sei kilometri in maniera determinata, impostando una bella progressione. A metà gara affianca la ventesima; poi, ai primi avvisi di un calo fisico, cerca di amministrare con efficacia. Con il ventiduesimo piazzamento, è la migliore della spedizione livornese. Frenata da una condizione non eccezionale, Enrica si deve invece accontentare di un comunque positivo 61° posto.

Un pranzo veloce a fine manifestazione, e la nostra trasferta “mordi e Fiuggi” termina sotto la pioggia a spinte di pulmino. Al buon calduccio di quel trabiccolo accogliente, assieme ad altre frasi scherzose, la conversazione oscilla tra i risultati della passata mattina ed i progetti di competizioni future.

 

Gianmarco Lazzeri

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