LA PRIMA GIORNATA DEI TOSCANI DI ENDURANCE

Per l’organizzazione del Comitato Provinciale di Massa Carrara al Campo Scuola Paradiso di Marina di Carrara è andato in onda la prima giornata della Manifestazione Regionale valida per l’assegnazione dei titoli toscani di endurance, termine entrato quest’anno nel lessico Fidal per indicare quelle specialità che una volta si chiamavano solo corse di resistenza. Organizzazione facile con due sole gare in programma: le siepi e i 1500. Lungaggini in partenza per aver disposto l’orario delle siepi in modo da dover alzare ed abbassare le barriere dopo ogni gara e la scoperta che non era stata aggiornata l’altezza a cm. 84 per gli allievi (cosa comune in tutti i campi toscani) e si è dovuto gareggiare con la vecchia altezza delle barriere a cm. 91.
Il primo bianco verde ad entrare in pista è stato Augusto Casella nei 3000 siepi junior. Il diciottenne di Bientina aveva già affrontato la distanza nel 2019 a Grosseto e ne era uscito un po’ con le ossa rotte in un mille finale molto sofferto. Un anno dopo ha dimostrato di aver digerito pienamente la distanza e, nonostante l’impossibilità di provare in allenamento le barriere, ha fatto una bella e coraggiosa gara alle spalle del più prestante Alari, senza sfigurare e finendo al secondo posto assoluto in 9’56”20 con un progresso di 46”. Il tempo lo fa entrare al 19° posto nel ranking sociale di tutti i 70 anni di storia dell’Atletica Livorno.
Si passa poi alle cinque serie per i titoli allievi, junior e assoluti dei 1500. Nella seconda serie c’è Francesco Angeli, l’ex nuotatore da poco convertito alla corsa. Inserito in un gruppo di coetanei allievi ha tenuto bene il ritmo per tre giri ma, quando la gara vera arriva ai 300 finali, non riesce ancora a cambiare ritmo e termina quarto in 4’56”43 che è comunque 14 secondi meno del suo esordio a Campi Bisenzio.
Nella terza serie c’è lo junior Mattia Barlantini che, pur poco esperto dei ritmi della distanza, si porta coraggiosamente in testa per due giri, prende fiato lasciando il compito ad altri nel terzo 400, per poi scatenare la sua velocità superiore di ottocentista e terminando primo in bella spinta con il nuovo personale di 4’23”96. Bravo Mattia!
Ancora uno solo nella quarta serie: Andrea Neri. Il sedicenne neo allievo si lascia trasportare per tutta la gara da atleti più esperti senza perderli di vista ed anzi recuperandone diversi nel convulso finale. Tempi alla mano risulterà alla fine il migliore del folto gruppo di Saverio Marconi. A Correggio, pochi giorni fa, aveva corso la distanza in 4’18”3, ora il suo nuovo personale è di 4’13”62 che per un allievo di primo anno non è male.
Ben quattro i bianco verdi nella quinta e ultima serie, quella che racchiudeva gli atleti con i migliori tempi. Purtroppo le loro prestazioni non sono state memorabili e per svariate ragioni hanno toppato un po’ tutti. Giorgio Gori ha dimostrato di avere birra nelle gambe solo nello sprint finale per andare a rimontare il compagno Vernaccini, ma il suo 4’14”29 non lo può soddisfare, visto che un anno fa correva la distanza in 4’10”. Diego Vernaccini sette giorni fa, escluso dalla serie dei migliori a Campi, correva la stessa distanza con rabbia e determinazione a ritmo di record personale. Qui si spegneva sul finale e il suo 4’14”63 gli lasciava l’amaro in bocca. Il sedicenne Rajan Kumar Del Vecchio è indubbiamente ancora inesperto e si è fatto staccare subito rimanendo solo in fondo alla fila. Ha avuto un guizzo nel finale quando ha visto davanti il compagno Spadoni in grave crisi e lo è andato a riprendere tagliando il traguardo in 4’19”26. Gabriele Spadoni, quest’anno è stato a lungo lontano dalla pista e non ha più la condizione del 2019. Sta migliorando, 4’21”1 il suo tempo, ma bisognerà aspettare il 2021 per rivedere il vero Spadoni.
Abbiamo notato la gioia di Alberto Di Petrillo, allenatore di Mauro Giuliano, capace di vincere il titolo master SM50. Congratulazioni!

B.G.

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