LA MEZZA DI LIVORNO

Passi che la calca in partenza abbia letteralmente travolto l’atleta in carrozzella che era supposto avviarsi prima del via ufficiale. Passi che la carenza dei segnalatori mi avesse già più volte fatto dubitare della strada intrapresa, ma quando sul drittone di Via de Larderel ho visto venirmi incontro il gruppone che mi precedeva, con Alessio Ristori che faceva in tempo ad urlarmi che il percorso era tutto sbagliato, in me l’agonismo è morto.

Centinaia di metri prima, una voce mi aveva detto di andare da quella parte. È successo oggi, alla Livorno Half Marathon. A sbagliare, saremmo stati almeno una ventina, a partire dal terzo. Più miseri coloro che andavano più forte,perché per accorgersene c’è voluto l’incrocio del Cisternone. “Beati gli ultimi”, ché non cadranno in errore! Cinque i bianco verdi coinvolti: si sono persi nella loro stessa città. Federico Meini, poi sesto sulla mezza maratona con 1:14:54; il tempo non gli rende giustizia. Luca Lemmi, settimo in 1:15:01 in merito ad una partenza cauta – per forza di cose, data la carenza di preparazione – che gli ha permesso di allungare meno di altri; comunque sia, onore al merito.

Alessio Ristori (1:14:11), dominatore della gara a staffetta (7+14km) in coppia con Dario Guidi; i due si sono sempre trovati dalle parti del terzo posto della gara individuale. Gabriele Spadoni (1:16:17), esultante al traguardo per il secondo posto di un’altra staffetta bianco verde, perso con l’errore e poi riconquistato, supportato dall’ottima prova di Lorenzo Imparato. Mirko Dolci (1:17:55, 18esimo), quanto mai deficitario negli ultimi kilometri. E poi il sottoscritto (Gianmarco Lazzeri, 1:16:57, 14esimo), che in mezzo al gruppone che si ricompattava per una nuova “partenza” in Piazza della Repubblica, demotivato ha smesso di spingere. È un articolo di parte, lo so – ma spero condividiate la mia opinione.

Tra le staffette, una cooperazione con la Libertas Livorno per la coppia formata da Moira Pachetti ed Antonio Bombace, al secondo posto nella categoria mista (1:19:15). Poco più dietro, Lapo Bardi presta la sua infinita esperienza a Roberto Mazzantini, per terminare la gara a frazioni in 12esima posizione (1:21:54). Non passa molto che Giulia Morelli trionfi, assieme a Valentina Spagnoli, nella categoria femminile (1:22:15). Larghissimo vantaggio nei confronti delle seconde classificate, rappresentate guarda caso dalla bianco verde Gloria Arena (1:29:00) facente squadra con Francesca Pezzini.

Nel folto del gruppone di questa mezza maratona (ben oltre il migliaio gli iscritti alla competitiva,
nonostante l’inflazione dei prezzi che, come abbiamo visto, non ha alzato di un bel niente gli standard della manifestazione) i quattro nostri amatori “ufficiali”, che al netto delle loro possibilità si sono comportati discretamente. Francesco Meini (1:28:00, 120esimo) precede, di pochi secondi, Matteo Citti (1:28:04, 122); Filippo Brambilla (1:30:20, 162) aveva fatto gruppo con loro per buona parte della gara. Marie Angelique Mori è 99esima donna con 1:55:08, nonché unica delle nostre ad essere iscritte alla gara intera. Meglio di lei, pur se a passa di marcia, il grande Giacomo Guglielmi (1:52:47) che, calcolatrice alla mano, su una 20km avrebbe fatto non più di trenta secondi oltre il personale. Una nota di merito ai numerosi giovani che hanno preso parte alla stracittadina, non volendo mancare alla manifestazione.

Gianmarco Lazzeri

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