IL TIMBRO DELLE DONNE NEL GRAN PRIX

La bella struttura di Montespertoli ha accolto la quinta tappa del Gran Prix Fidal Toscana Estate e sono state le nostre atlete a mettersi particolarmente in mostra. Tre vittorie individuali con Boccia, Bottoni e Cariello e in due casi con il podio interamente occupato da maglie bianco verdi.
Si è iniziato con alcune gare giovanili dove i nostri tecnici hanno mandato solo quelli che non erano rientrati nella formazione del Trofeo Coni e anche qui si sono apprezzate tante buone prestazioni dalla medaglia di bronzo e record personale di Gabriele Ceccarini nei 1000 con 3’19”64, il primato personale di Gabriele Altini con 3’34”76 nella stessa gara e poi i sensibili miglioramenti nel lungo delle ragazze Giulia Del Corona (3,70) e Teresa Mariani (3,69). Da non sottovalutare i primati personali nello sprint di Alessandra Marasco (9”41) e Eleonora Bastone (9”80) che hanno partecipato ai 60 insieme alle compagne Lucrezia Cioni (9”94), Giulia Mannucci (10”07), Sofia Giovannetti (10”70) e la gemella Alice (10”84). Presenti anche nei 1000 femminili con Sofia Mancuso (4’09”73) e Asia Ricci (4’09”95).
Si inizia poi con una delle gare clou della manifestazione: quella del salto con l’asta femminile dove, per il secondo anno consecutivo, le nostre splendide donne saranno protagoniste occupando l’intero podio assoluto e allieve. Una giornata trionfale per Giacomo Giusti che ha potuto gioire per la conferma dello stato di forma di Francesca Boccia che, ormai sicurissima a m. 3,90 e 4,15, superati al primo tentativo, affrontava con il piglio giusto il suo possibile nuovo personale di 4,26 e nel primo tentativo ha dimostrato che la misura è alla sua portata. Francesca frequenta continuativamente i campi di atletica dal 2006, non ha mai perso entusiasmo ed è presente da anni nelle parti alte delle graduatorie italiane dell’asta. Universitaria di successo si è posta l’obiettivo di raggiungere le misure dell’importata pisana Helen Falda che studia e gareggia negli Usa. Sprizzava di gioia anche Giulia Chelini che nell’occasione con 2,95 aggiungeva quei 5 cm. che costringeranno il bravo e paziente Giacomo a portarla a Agropoli per disputare gli italiani. In una lunga fila si troveranno poi Virginia Rossi (2,90), Emma Nosiglia Martinez (PP a 2,80), Vittoria Favilla (2,80 per la terza volta consecutiva), Veronica Domenici (2,70) e la rientrante dopo tanto tempo Chiara De Lorenzis (2,50).
In contemporanea si disputavano in pista i 200 che tra i maschi vedevano il progresso (da 24”05 a 23”87) di Tommaso Savoca Corona e la dignitosa prestazione del più grande dei Rinaldi, Matteo capace di 24”18. Tra le femmine una insoddisfatta Michela Cicinelli (28”72) e l’esordiente allieva Caterina Lacomba (31”39). Sulle pedane si esibivano in contemporanea i saltatori di triplo e qui giungeva la prima medaglia d’oro dell’allievo Riccardo Ciucci (12,88). E’ il suo nuovo primato personale con vento regolare e per non rinnegare la tradizione personale lo stabilisce al primo tentativo. Bravo il neo allievo che ha esordito già con i grandi contribuendo al passaggio nella finale superiore per il 2020.
C’era più pubblico attorno alla pedana dell’alto che in tribuna. Tantissimi ragazzi a guardare e applaudire Gimbo Tamberi, arrivato a Montespertoli grazie a una chat con Andrea Lemmi. Deluso dal risultato di Rabat ha preso armi, bagagli e navigatore per arrivare in tempo nella cittadina del contado fiorentino e ha dato spettacolo concedendo decine di selfie tra un salto e l’altro. Ovviamente passata in secondo piano la prestazione di Andrea Lemmi che, elegante a 2,00 metri e a 2,06 ha visto inspiegabilmente chiudersi la luce a 2,12. Un vero peccato.
Dalla parte opposta si lanciava il disco con Ivan Senegaglia, reinventato discobolo da coach Fabio Canaccini, che si piazzava secondo con m. 36,63 dietro una gloria dei master, Valtere Rocchi, che alla fine degli anni ’80 vestiva la maglia bianco verde dove occupa tutt’ora la quarta piazza con m. 50,74.
Terminato il triplo maschile scendono in pedana le lunghiste e qui si vince la seconda medaglia d’oro con Ilaria Cariello. La capitana ci teneva a vincere il Gran Prix ma i suoi migliori salti erano nulli fino all’ultimo dove atterrava a m. 5,63 che le assicuravano il successo. Va sul podio anche Alessandra Demi Pacicca, ma in verità risulterà poi quarta, con tanti salti poco sotto o poco sopra i 5 metri ed un migliore a 5,06. Due centimetri sotto c’era Melissa Becherini che doveva però gioire (anche se a lei i sorrisi si debbono strappare con le tenaglie) con il suo personal best di m. 5,04 dal 4,82 che aveva da tempo. A sua scusante va detto che preferisce il salto triplo e il lungo lo trascura.

Chiude il gruppo bianco verde Eva Guantini (4,21) che scalda gli arti per il più gradito tiro del giavellotto che si disputerà poco dopo.
Si ritorna in pista per le gare di mezzofondo. Negli 800 maschili il migliore è Curzio Pulidori, tecnico e mezzofondista veloce a tempo perso che chiude i due giri in 2’05”85. Soddisfatto tra gli allievi per il suo terzo posto e il primato personale Luca Solfato (2’06”81) in lento ma continuo progresso nella specialità. Stabile la condizione di Leonardo Becucci (2’08”31), in progresso il neo allievo Giacomo Balestri (2’09”10) e in ripresa dal baratro dove era caduto Fabio Mignani (2’14”69). Tra le femmine mini progresso (ma sempre importante per il morale) di Matilde Minuti (2’41”53) e nuova apparizione di Chiara Carbone (2’47”03) ancora lontana dalle prestazioni dell’anno scorso.
Nel mezzofondo prolungato si inizia con la gara femminile dove conquistiamo il terzo successo assoluto con la sorridente Enrica Bottoni nei 3000. Doveva essere soddisfatta perché non ricordiamo una sua vittoria in pista, ma la ventiduenne seguita nell’occasione da Michelotti si rammaricava di aver temporeggiato troppo rimanendo in gruppo nel primo km. corso in 3’42” e poi, pur cambiando sensibilmente il ritmo si doveva accontentare di vincere con 10’46”35.
Protagonisti anche i nostri maschi nella stessa gara loro dedicata. In negativo per Alessio Ristori, in testa solitario per i primi 2 km. ma poi andato in forte crisi fino ad essere raggiunto dal più giovane compagno di squadra Simone Esposito e costretto al ritiro a 600 metri dal traguardo. Il neo junior non riusciva a vincere perché un vecchio marpione come Fadda lo risucchiava ma si vedeva la gioia nei suoi occhi per il tempo di 8’56”98 personale di oltre 20”, tempo che risaliva alla stessa gara di un anno fa a Montespertoli che evidentemente gli porta bene. Personale anche per l’allievo Gabriele Servolini (9’45”02) che era vittoria tra gli allievi, ma il ragazzo lo ha saputo a casa quando ha guardato i risultati sul cellulare. Progresso anche per Nicola Ruffini sceso per la prima volta sotto i 10 minuti con 9’52”96.
La giornata, era ormai notte fonda, terminava con il ritorno di Eva Guantini nella pedana del tiro del giavellotto. Non praticava da tempo la specialità ma non l’ha dimenticata conquistando con m. 28,50 una medaglia d’argento più che mai gradita.

B.G.

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