I SALTATORI ROMPONO IL GHIACCIO

Organizzata in fretta e furia una manifestazione indoor nell’impianto dell’Asics Firenze Marathon, con le limitazioni dovute al perdurare della pandemia, ma i saltatori bianco verdi erano presenti in forze. Si temeva di dover rimandare a casa qualcuno, perché per ogni gara erano ammessi soltanto un massimo di 12 atleti. I nostri sono rientrati tutti tra i gareggianti e sono tornati a casa con risultati nel complesso soddisfacenti.

Prima gara in programma il salto in lungo femminile per allieve e junior dove si è apprezzato il secondo posto di Lara Biagi con 5,30 dietro la fiorentina dell’Assi Giglio Rosso Matilde Guarino. Lara non ha mai fatto gare di elevato livello sulla pedana fiorentina, al contrario di quanto è sempre riuscita in quello di Ancona dove ha fatto la miglior misura (5,87) della sua ancor giovane carriera.

In contemporanea, ma ben distanziati, si contendono i saltatori in alto. Due giovanissimi bianco verdi che bagnavano l’ingresso nella categoria allievi: Cesare Bertini e Alessio Spagnoli. Vicinissimo al suo personale da cadetto Bertini con un buon salto a 1,75 mentre Spagnoli gioiva per il suo nuovo personale con 1,65 (aveva 1,62 da cadetto a Campi nel 2020). Quest’ultimo per problemi scolastici ha dovuto gareggiare saltando il pranzo e si è preso le congratulazioni di coach Lemmi. Si tornava alla pedana del lungo dove gareggiavano le under 23 e le senior. Buon campo di gara con un
risultato eccellente della lucchese Elisa Nardi (6,20), ma alle sue spalle c’era Marta Giaele Giovannini, alla prima delle sue due gare della giornata. La specialista delle prove multiple, seguita in gara dal padre Stefano, ex buon saltatore in alto bianco verde, ha fatto subito 5,52 al primo salto e poi, pur senza nessun nullo, si spegneva progressivamente con prestazioni intorno ai 5,30. In gara anche la capitana Ilaria Cariello, che iniziava la sua stagione con un apprezzabile 5,38 che, però, non aggiunge nulla alla sua lunga e gloriosa carriera se non la conferma del grande amore per l’atletica.
Marta Giaele Giovannini affrontava con buon piglio anche il salto in alto, vinto dalla brava empolese Gaia Pianigiani (1,67) sulla fiorentina di casa Serena Masi (1,62) ma subito dietro c’era la bianco verde. Superato al primo tentativo 1,51 proseguiva con difficoltà crescenti 1.54 al secondo, 1,57 al terzo e al terzo tentativo anche 1,60. Niente da fare a 1,62, ma l’azzurrina che l’anno scorso a Minsk aveva saltato 1,66 sta pensando non alla gara singola ma alla sua miglior prestazione possibile nelle prove multiple. Tanti auguri Marta!
Si torna per la terza volta nella pedana del salto in lungo dove quasi il 50% dei partecipanti erano atleti di Massimo Favoriti. I maschi bianco verdi hanno occupato le prime due piazze con successo di Jacopo Quarratesi sul quotato Andrea Rinaldi. Jacopo per due volte centra un salto di m. 7,00 e questo basta per mettersi alle spalle il compagno d’allenamento che nel migliore dei due salti buoni ha fatto segnare pochi centimetri meno (6,91). Sulla pedana fiorentina i due saltatori non hanno mai fatto sfracelli riservando le loro migliori prestazioni ad Ancona e speriamo che questo sia di buon auspicio. Poco dietro loro c’è l’ottimo neo junior Daniele Colombo che polverizza il suo personale indoor, che era di 6,15, con un discreto salto a 6,31. Ancor meglio fa l’allievo Davide Giusti, figlio del tecnico del salto con l’asta Giacomo, che porta il suo personale indoor dal 5,80 del 2020 all’attuale 6,24 che è una misura importante per uno ancora allievo.
Quello che è anche importante per l’Atletica Livorno è vedere ben 9 protagonisti in bianco verde nella prima occasione agonistica, con tutti atleti nati in casa ed in numero superiore a qualsiasi società
regionale.

B.G.

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