I PROTAGONISTI DI ANCONA

Ne ha già parlato il nostro Direttore Tecnico Fabio Canaccini che l’edizione 2019 dei Campionati Italiani Indoor per gli junior e le promesse maschili è stata, probabilmente, per i nostri colori la migliore di sempre. Andiamo ora a verificare le prestazioni dei singoli partecipanti.
Non abbiamo vinto titoli individuali ma, nel getto del peso, Alessio Mannucci, avrebbe dovuto fare una grandissima impresa. Non è la sua specialità di elezione ed infatti, insieme a Carnevali e nel Centro di Tirrenia si dedica esclusivamente al lancio del disco. La palla di ferro da kg. 7,260 la prende in mano solo poche volte l’anno in occasione dei Campionati Italiani e dei CDS. Ha però anche con questa un bel feeling e quasi in ogni occasione modifica la tabella del suo record personale. Ad Ancona la sua medaglia d’argento è stata conquistata con un lancio di m. 16,92 che aggiunge 30 cm. al suo PB. Bravissimo. In pedana gli faceva compagnia, come del resto al campo scuola, Diego Paolini che non ha fatto sfracelli ma la sua onesta partecipazione sfiorando la finale, nono con m. 11,99. Per entrare tra gli otto finalisti avrebbe dovuto migliorarsi di 1 metro, cosa non certo facile per il ragazzone cecinese.

Altra medaglia pregiata quella della marcia km. 5 junior. Un bronzo di Giulio Scoli con il primato personale di 22’06”85 ed un argento visto sfumare nell’ultimo giro quando l’azzurrino Aldo Andrei lo riprendeva dopo aver scontato 30” nella gabbia dei “cattivi”. L’evoluzione del ragazzo di Favati è sorprendente. Sfidiamo chiunque ad immaginare, all’inizio della sua carriera, lo sviluppo che questa ha avuto. C’è molto della pazienza e capacità del tecnico ma anche, e sopratutto, la serietà applicativa del ragazzo che, se proseguirà nel tempo, porterà ad essere un ottimo protagonista.
Mauro Giuliano è stato miracoloso. Il campo di Abbadia è da tempo innevato e gelato. Può corricchiare su strada facendo attenzione a non scivolare sulle lastre di ghiaccio. Per fare qualche allenamento in pista è costretto a farsi portare da coach Di Petrillo al Campo Scuola di Grosseto che non è proprio dietro l’angolo. Si è limitato a correre gli 800, conscio di non essere al top della condizione, ma ha fatto il record personale indoor con 1’56”69 e conquistato un quarto posto, lui al primo anno di appartenenza alla categoria junior. Encomiabile!

Il buon lavoro sul campo di Massimo Favoriti si vede con la presenza costante di saltatori in lungo nelle parti alte delle finali italiane. I protagonisti potevano essere due. Andrea Rinaldi ha confermato il suo valore con il sesto posto e la miglior prestazione metrica indoor di sempre. Fare il primato, in questo caso m. 7,33, nell’occasione importante è la stimmate degli atleti di buona vaglia e Andrea lo conferma anche in questa occasione. E’ andata male allo junior Jacopo Quarratesi, di recente entrato nella élite italiana, ma le gambe non erano le stesse di inizio preparazione. Prendere l’influenza a ridosso dei campionati non è il massimo e anche se i test effettuati non erano stati disastrosi qualche tossina era rimasta nel suo organismo ed il ragazzo è finito in fondo alla classifica con un solo salto a m. 6,43. Andrà meglio più avanti nella stagione.

Terminiamo la rassegna dei risultati maschili con l’ostacolista Michele Del Corona. L’atleta di Mauro Telleschi è tornato dalla sua parentesi di studio negli USA con l’intenzione di riprendere bene il percorso interrotto e lo ha fatto nel migliore dei modi. Nelle poche gare fiorentine ha sempre dovuto gareggiare da solo perché i suoi coetanei toscani si sono squagliati e gli ha fatto un po’ impressione trovarsi anche se all’esterno in una batteria dei 60 hs. affollata da ben 7 concorrenti. Entrato in semifinale con 8”48 si migliorava con 8”42 ma si doveva accontentare di un 11esimo posto e soddisfatto di aver ripreso a sentirsi competitivo.

In minor numero le femmine schierate, tra queste Marta Giaele Giovannini, iscritta su due gare, quasi un riposo per lei che in un mese ha già fatto, e con successo, due gare di prove multiple abbastanza ravvicinate. Ad Ancona Marta ha conquistato la finale del lungo con un eccellente m. 5,63 (sua seconda prestazione di sempre dietro al 5,77 di Padova di poche settimane fa). Il giorno dopo si è schierata ai blocchi dei 60 ostacoli non superando le batterie ma stabilendo con 9”26 il suo PB con un incremento di 8 centesimi. In gara tra le junior del lungo anche Valentina Arcamoni. Le prestazioni sulle pedana fiorentina di gennaio erano particolarmente confortanti ma quella di Ancona è indubbiamente una pedana che non gli si confà. Un solo salto buono a m. 5,18 che è già un progresso per le sue prestazioni sulla stessa pedana del passato ma che non può essere certo di conforto. Soddisfatta solo in parte Alessandra Demi Pacicca perché Ancona l’aveva rivelata come saltatrice in lungo un anno fa con 5,51. In quest’occasione ha fattola misura, 5,22 al primo salto, poi due nulli ed una gara anonima figlia delle difficoltà della conciliazione tra sedute di allenamento dopo una giornata passata in aula a Pisa.

Onesta prestazione della saltatrice con l’asta Rebecca Raiola, mt. 2,90, poco sotto il suo personal best, ma l’atleta non si sente appagata perché sente di poter fare molto di meglio e di più. Il 2,90 è stato fatto alla prima prova e il 3,10 è ormai alla portata.
Ci dispiace fortemente per il malore che ha messo fuori gara Chanda Bottino nei 400. L’atleta che fino a 10giorni dai campionati stava benissimo, ha iniziato ad avvertire una sensazione di malessere già ad inizio settimana. Non essendoci febbre alta si è riguardata rimanendo chiusa in casa e poi ha chiesto di partire lo stesso anche senza aver toccato pista. Accontentarla è stato un errore visto il risultato del malore che l’ha presa al termine della gara, ma questo è senno di poi. E’ opportuno tenerne conto per il futuro. Rimettiti presto Chanda le bianco verdi hanno bisogno di te.

B.G.

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